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2008,
Numero 12

La Primavera nell’analisi occidentale e in quella sovietica

Praga - Intervento al convegno della Fondazione Camera dei Deputati
di Giorgio Petracchi


Vorrei raccontarvi come sia stato possibile che nell’Europa del XX secolo sia stato possibile che un esperimento di socialismo libertario autentico abbia potuto essere represso da cinque paesi cosiddetti comunisti i cui leader appaiono certamente discepoli più di Machiavelli che di Marx e come tutto ciò sia potuto accadere sotto gli occhi dell’occidente imbarazzato, silente spettatore.
Vorrei raccontarlo ma sarò costretto a fare solo delle esposizioni, delle affermazioni, perché voi sapete come me che la storia e la verità della storia consiste nei particolari. I particolari sono per esempio il dialogo, il colloquio fra Diurasc (segretario di Stato americano) e l’ambasciatore Anatoly Dabrinin il 25 di luglio e poi la verità si trova nei dettagli del drammatico colloquio che ha avuto Dubcek con Breznev la mattina del 13 di agosto alla vigilia del presidium del partito cecoslovacco. Questo non lo potrò veramente dire e fare.
Cominciamo da alcuni flash. Il dato più rilevante che colpisce è che i governi occidentali riconobbero ciò che stava accadendo in Cecoslovacchia quando la Primavera di Praga era in piena fioritura e ne capirono pienamente la portata solo al momento in cui la Cec...