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2008,
Numero 12

La Primavera cecoslovacca nella percezione dei giovani europei

Praga - Intervento al convegno della Fondazione Camera dei Deputati
di Jirina Siklova

Io dovrei essere più che altro testimone di quell’epoca quindi non vorrei interpretare quei fatti dal punto di vista odierno e nemmeno esprimere quello che penso oggi, ma vorrei soffermarmi su ciò che pensavo allora, su chi ero allora. A quei tempi ero una giovane assistente, collaboravo con gli studenti, ero nel consiglio dell’accademia studentesca. Fondammo il Comitato universitario del partito comunista cecoslovacco. Era una novità, anch’io ne facevo parte perché non era permesso di differenziarsi rispetto al partito comunista e allora quell’anno ’68 l’ho vissuto in facoltà.
Vorrei dire che allora – adesso non voglio far finta di essere tanto intelligente col senno di poi– ero profondamente convinta che il socialismo potesse essere riformato. Nessuno riteneva possibile la liquidazione dell’economia socialista ed il ritorno alla proprietà privata. Direi una sciocchezza. Come nell’anno ’89: nessuno pensava quando stavamo a piazza Venceslao, quando si facevano tintinnare le chiavi, che ciò avrebbe comportato una nuova privatizzazione. Però andrei troppo avanti. Anche allora nessuno sapeva come sarebbe andata a finire. Non immaginavamo cosa sarebbe successo se fossimo davvero riusc...