di Maurizio Punzo - Il movimento operaio era nato in Italia sotto l’egida democratica di Mazzini e di Garibaldi e si era poi sempre di più avvicinato al socialismo. Moltissime società operaie nominavano Garibaldi loro presidente onorario, considerandolo uno di loro.
I socialisti quindi non rinnegavano Garibaldi; al contrario la sua figura e la sua epopea entrava a far parte del loro patrimonio ideale e culturale, senza che vi fosse bisogno di specifiche celebrazioni o rivendicazioni. Nessun socialista, del resto, metteva minimamente in dubbio che l’unità d’Italia fosse il coronamento di un grande disegno e il punto di partenza di nuovi traguardi politici e sociali.