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2011,
Numero 1/2

Uso politico della giustizia, anomalia italiana

La autonomia della magistratura meglio garantita da Togliatti che dal “giustizialismo” dei nipoti di Berlinguer
di Fabrizio Cicchitto

Persino la componente migliore del ’68, quella che animò la trasgressione per la libertà dei costumi e che rappresentò l’elemento di liberazione di una società in parte bigotta, oggi è approdata ad una forma di moralismo e di bigottismo sulla vita privata di Berlusconi per una pulsione omicida di carattere politico-settario. Un approdo che dà anche il senso dell’attuale imbarbarimento. Ricordo che l’uso della vita privata nella lotta politica in Italia risale a due casi che riguardavano la DC e il PCI. Il caso più noto è il caso Montesi che Fanfani aveva alimentato per colpire Piccioni la DC a sua volta reagì con il caso Sotgiu per cui fu colpita la vita privata del presidente comunista della provincia di Roma dopodiché la partita si fermò lì e da allora la vita privata non è stata più utilizzata nello scontro politico, fino al 2008.
Ricordo che ci sono stati presidenti del consiglio e ministri del tesoro democristiani notoriamente omosessuali, recentemente diventati senatori a vita che nessuno giustamente ha mai contestato. Questa “convenzione” ha caratterizzato la vita del nostro Paese, una consapevole scissione tra la vita privata, che ognuno vive come vuole, e la vita politica....