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2011,
Numero 1/2

Piccolo č piů sicuro?

In arrivo la “quarta generazione” di reattori di dimensioni ridotte
di Critica Sociale

La recente intervista concessa al Sole 24 ore da Bruno Coppi, docente al Mit di Boston, solleva dubbi sul modello nucleare che il nostro paese, una volta superata la pausa di riflessione che passerŕ dal referendum e dalla moratoria di un anno appena decisa dal governo, dovrebbe seguire nel prossimo futuro. Come ha ricordato il professore, sostanzialmente esistono sul mercato due tipi di reattori: l’Epr, realizzato dalla francese Areva e l’Ap 1000 della Westinghouse. L’Italia ha adottato il modello francese soltanto per le quattro centrali che fanno parte dell’accordo concluso con Enel, ma il professor Coppi sospende il suo giudizio, ricordando come diversi colleghi del Mit e anche altri esperti non siano convinti che reattori di grande potenza posseggano effettivamente i migliori requisiti in termini di efficienza, economia e sicurezza. Il governo degli Stati Uniti, dichiara Coppi, si sta infatti orientando alla realizzazione di una serie di centrali di dimensioni relativamente piccole. Tra queste ci sono i modelli della Generazione 3+ progettati dal consorzio Iris, reattori di piccola taglia (335MWe contro i 1600MWe) per la produzione combinata di elettricitŕ, calore, acqua potabi...