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2011,
Numero 8

Difesa sociale e difesa di classe nella giustizia penale (1)

1897 fascicolo 18 pagina 279
di Enrico Ferri

Un’obbiezione contro il concetto della difesa sociale, come ragione della funzione penale, sta nell’asserire che l’ufficio delle leggi penali non è stato finora quello di difendere la società, vale a dire tutti i ceti che la compongono: ma segnatamente gli interessi di coloro, in favore dei quali è costituito il potere politico, cioè della minoranza». (2)
In una nota dalla 3ª edizione della mia Sociologia criminale (pag. 411), io combattei di sfuggita questa obbiezione nel suo assolutismo unilaterale, rilevando del resto che la parte di vero in essa contenuta non distruggeva le mie conclusioni sulla evoluzione naturale della reazione difensiva contro il delitto, poiché l’essenziale di queste conclusioni era ed è che la reazione difensiva (e vendicativa) contro gli atti che offendono le condizioni di esistenza, passa per un processo naturale dall’individuo offeso alla collettività, cui appartiene prima nel rappresentante di essa, poi negli organi del suo assetto giuridico di Stato.
Non solo: ma fino dalla 2ª edizione (1884) ho sempre detto che «difesa sociale» equivale a difesa dell’ordine giuridico concreto, nel quale adunque è innegabile, che ad ogni epoca storica, come dice, es...