2012, Numero 5/6
Vincere il cambiamento
Documento ■ La diagnosi di un’Europa che si è indebolita perché ha dimenticato di essere una grande ideale
di Martine Aubry e Jean-Marc Ayrault
Dopo la Seconda Guerra Mondiale, i padri fondatori si erano riuniti attorno a una scommessa: l’unione delle nazioni europee avrebbe dovuto proteggere da tutti i pericoli e permettere a tutti pace e progresso. Il primato dei governi conservatori, soprattutto nell’ultimo decennio, e l’indebolimento delle istituzioni europee, in primo luogo della Commissione, si sono sommati per dare troppo libero corso alle sole politiche liberiste. Senza ambizione politica e sociale, la costruzione europea è stata duramente colpita dagli effetti della globalizzazione senza regole e dalle conseguenze della deregulation del capitalismo finanziario. Oggi, i popoli si stanno allontanando dalla promessa d’Europa perché l’Europa si è allontanata da loro. Ma che l’Europa non abbia tutelato abbastanza i suoi popoli, non ci deve far dimenticare che, nella globalizzazione e di fronte a grandi poteri, vecchi e nuovi, e a forze multinazionali l’Unione europea ci può dare una capacità d’azione, per efficacia e dinamismo, che non avremmo ciascuno da solo, e che può e deve essere il Continente che governerà le nuove sfide mondiali. (…) La crisi ha dato ragione alle analisi della sinistra. Dopo tre decenni segnat...
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