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2014,
Numero 2/3

Ma Occhetto fu il Gattopardo: “Innovarsi al fine di conservare l'essenziale”

La battaglia di Napolitano nella Direzione del PCI (dopo il Muro) per una scelta socialista
di Ugo Finetti

Quando il 14 novembre 1989 Giorgio Napolitano prende la parola nella Direzione del Pci che discute la relazione del segretario, Achille Occhetto, dopo la caduta del Muro di Berlino, nella sala al secondo piano delle Botteghe Oscure si va delineando una piattaforma di “rilancio” del Partito con nuovo nome sulla base di una rivendicazione della sostanziale autonomia e specificità della storia del Pci rispetto alla storia di ciò che nelle relazioni di Togliatti, Longo e Berlinguer era denominato “Movimento Comunista Internazionale”1. Una tesi che - come aveva rilevato criticamente Emanuele Macaluso intervenendo subito dopo Occhetto - doveva però essere adattata al fatto che la stessa decisione di cambiare nome veniva presa in un quadro di “effetto domino” ovvero sull'onda di analoghe decisioni di altri partiti comunisti al potere nell'Europa dell'Est.
L'obiettivo di entrare nella Internazionale Socialista veniva infatti non più contrastato ed era ormai accettato nel vertice del Pci tenendo presente che in tale direzione si stavano già muovendo anche i “partiti unici” di Stati che avevano cessato di chiamarsi comunisti. Nello stesso Pcus infatti si stava d...