2014, Numero 6
“Ora gli imprenditori emigrano con gli operai”
Lettera alla Critica Sociale che denuncia: dalla Croazia (area tedesca) offrono soldi e strutture che l'Italia non dà
di Luciano Cagnata
Parliamo di due fratelli. Due ragazzoni fra i 40 ed i 50 anni di età, piccoli imprenditori veneti fattisi da soli. Ben assortiti in quanto uno portato a vendere e l'altro a gestire la produzione. Dividendosi i compiti, nell'arco di una quindicina di anni di attività in proprio, sono passati dal sottoscala, a un modesto piccolo immobile in affitto, a un immobile in leasing di oltre cinquemila metri quadrati di dimensione, attrezzato con macchine moderne e con una grande capacità produttiva nel settore della lavorazione del tubo in acciaio. La loro crescita è stata costante e ininterrotta fino alla seconda metà del 2008. Poi, con lo scoppio della crisi della finanza globale è successo il finimondo. Se ne sono andate l'85% delle commesse. Un disastro ingestibile in quanto l'azienda era, chiaramente, affidata per il livello raggiunto e per gli investimenti effettuati. Hanno lavorato duramente a una riconversione per passare dalle grandi serie che non esistevano più, o, per lo meno, non era più concorrenziale produrre da noi, ai piccoli numeri. Ai lavori di nicchia. In questo percorso hanno avuto periodi di successo e altri meno. Hanno, soprattutto, cercato di trovare ...
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