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2009,
Numero 1/2

Craxi Oggi

L’Italia tra riformismo e post-comunismo
di Ugo Finetti

Troppo spesso storici anche attenti e autorevoli non hanno colto elementi di fondo della svolta impressa a partire dal 1976 proprio perché hanno fatto “nascere” Craxi al Midas. Ai loro occhi è un essere grigio che viene dal nulla, si trova per caso al vertice del Partito come segretario di transizione e cerca di arrangiarsi: si fa spiegare la storia del riformismo maneggia il rapimento Moro per cercare spazio tra Pci e Dc e quando Berlinguer esce dal governo è la riserva su cui può contare la Dc. In conclusione la “grande riforma” è rimasta sulla carta e quando è caduto il Muro di Berlino non è stato capace di fare un grande partito con l’ex Pci.
E’ invece tenendo presente vent’anni di formazione e di lotte soprattutto di minoranza – tra il 1956 e il 1976 - che si può comprendere la “direzione di forza” del rinnovamento impresso da Craxi al vertice del Partito.
L’articolo “Ottava legislatura” dedicato alla “Grande riforma” fu il manifesto di un‘azione politica e programmatica che si è invece ben realizzata dando non solo al Psi un’impronta nuova.
Due sono i punti centrali. Il primo è costituito dalla rimozione di ciò che potremmo chiamare il “lodo Bobbio”. Norberto Bobbio era all’...