2009, Numero 1/2
Straniero non estraneo
“Vivo in un Paese dove il vescovo cattolico e l’iman mussulmano si scambiano messaggi di amicizia”
di Bettino Craxi
Vivo in un paese straniero ma che, per un italiano, non è poi così tanto estraneo. Un paese arabo, di lingua araba e di religione musulmana. Mi riferisco per ora solo a quest’ultimo aspetto. Nel Corano del profeta Maometto il Cristo è venerato come un profeta di Dio, e la Madonna è anch’essa venerata come la Santa madre del Cristo, e del resto lo stesso Maometto, ritirato in preghiera sui monti della Medina, nella penisola arabica, ricevette il messaggio di Dio direttamente dall’arcangelo Gabriele. Non c’è un Dio proprio dei musulmani. Dio è uno solo. Wahid: l’Unico. È lo stesso Dio per i musulmani, i cristiani, gli ebrei. È il Dio di tutti. È il Dio della Bibbia e del Vangelo. Nei primi secoli dopo Cristo, la popolazione del Nord Africa, e cioè i Berberi, era di fede cristiana. Il cristianesimo si diffonde in queste regioni durante l’Impero romano ed in periodi diversi i Berberi cristiani furono tollerati, perseguitati ed infine, dopo l’editto di Costantino, resi liberi di praticare il culto cristiano. In Tunisia, come a Roma, si trovano ancora le catacombe dei cristiani perseguitati dai romani, e i resti delle basiliche cristiane che invece poterono sorgere dopo l’editto di Costa...
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