2009, Numero 3/4
La ragione e il dialogo interreligioso
Il viaggio del Papa ■ Solo le identità forti possono decidere di dialogare nel rispetto sulle finalità condivise
di Simona Bonfante
L’importanza del documento preparatorio dell’ incontro del Pontefice con il Re Giordano nel corso del suo pellegrinaggio in Terra Santa è ben spiegata nel servizio che ripubblichiamo, ad un anno di distanza dalla sua messa online sul nostro sito (www.criticasociale.net). Il principale paradosso che l’evento (e ciò che gli sottostà) crea, in Italia in modo particolare, è che gli illuminati islamici comprendono il messaggio cristiano del Pontefice assai meglio e più profondamente dei laicisti progressisti nostrani, cogliendo la profonda caratteristica “laica” del dialogo tra le due fedi. Perché tutto ruota intorno all’assunto che tra le due religioni non c’è possibilità di compenetrazione, ma di ricerca comune sul piano filosofico, e dunque razionale, di una visione dell’uomo che sia accettata da entrambi i campi. Questo approccio ha un enorme vantaggio in partenza: in primo luogo non mette in difficoltà nessuno dei due campi (cattolico e islamico) poiché, non prevedendo una ricerca di punti di convergenza sulle fedi, esclude revisioni in campo liturgico e rispetta nel campo di ciascuna fede la rispettiva autonomia garantendo al mondo islamico la propria “ortodossia”. Cio’ riapre all...
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