2009, Numero 3/4
“I valori sono la bussola”. Questo l’insegnamento di Baget Bozzo
Il ricordo ■ Una testimonianza del fascino esercitato da Don Gianni sui giovani
di Alessandro Colucci
“Sentinella, a che punto è la notte?”, con questo interrogativo si apre un famoso passo biblico del profeta Isaia, che don Gianni aveva meditato molto a lungo. Lo aveva fatto però in termini parzialmente diversi dai cattolici “di sinistra” che, dal 1994, avevano preso a citare lo stesso passo per riferirsi apocalitticamente alla notte dell’illegalità. La notte per don Gianni era quella del conformismo e del pensiero unico che aveva prodotto la sistematica emarginazione – fino alla dannazione della memoria – di un patrimonio di cultura politica, come quello del riformismo cattolico e socialista, che faceva della libertà il presupposto necessario ed inscindibile della giustizia sociale. La notte per don Gianni era quella del nichilismo rivoluzionario, capace solo di distruggere senza preoccuparsi di costruire, convinto di poter risolvere con il dogmatismo ideologico i mali del mondo. Lo avevo conosciuto a Milano, quattro anni fa’, in occasione di una sua conferenza e mi aveva subito colpito per la lucidità della sua analisi politica e per la sua capacità di immedesimarsi nella sensibilità dei laici per parlare di socialismo e di libertà. Per poterlo fare, mantenendosi coerente con la...
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