2009, Numero 3/4
Prampolini e la mutualità come autogoverno
Cultura ■ Il Centocinquantesimo anniversario della nascita del grande riformista, fondatore con Turati del PSI
di Mauro Del Bue
A centocinquant’anni dalla sua nascita la nostra città, Reggio Emilia, e la nostra provincia sono intrise dell’opera di Camillo Prampolini. E’ difficile individuare nella storia un uomo politico che abbia tanto influenzato il tessuto del suo territorio sia dal punto di vista dell’orientamento ideale, sia dal punto di vista della struttura socio-economica. Possiamo dire senza tema di smentita che ogni giorno a Reggio sbattiamo il muso su Prampolini, e non solo perchè la piazza sua più importante, prima dedicata a Vittorio Emanuele, è stata a lui intestata, ma perché tante sono ancora le idee e i fatti che da lui e dai suoi provengono. Fatti concreti che hanno resistito anche durante l’intemperie fascista e si sono ripresentati nel secondo dopoguerra, interpretati da una nuova egemonia e vivono tutt’oggi coi mutamenti e le revisioni necessarie. Proprio qui, in questo Comune, Prampolini e suoi si installarono dopo la battaglia elettorale del dicembre del 1899, quando i socialisti sconfissero la vecchia nomenclatura liberal-monarchica ed elessero un avvocato coi baffi risorgimentali, Alberto Borciani, sindaco di Reggio. Sulla piazza, è situata la sede principale delle farmacie comunali...
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