2009, Numero 3/4
Marinetti genio italiano. Il fascismo capì l’avanguardia
Libro ■ Giordano Bruno Guerri
di Patrizia Olgiati
In un trionfo di eventi culturali volti a celebrare il centenario del “Manifesto del futurismo” (1909), Giordano Bruno Guerri dedica un libro a colui che ne fu artefice e fondatore, Filippo Tommaso Marinetti. Invenzioni, avventure e passioni di un rivoluzionario (Mondadori, pagg. 319, 20 euro). La presentazione dell’opera è stata organizzata dalla Fondazione Ugo Spirito a Roma, presenti l’autore, il Professor Aldo G. Ricci, Sovrintendente dell’Archivio Centrale dello Stato e il Presidente della Fondazione Ugo Spirito, il Professor Giuseppe Parlato. Fu Marinetti, da energico visionario e anticonformista appassionato quale era, il genio del Futurismo, la prima avanguardia storica del XX secolo che segnò un totale mutamento nel rapporto arte-società. Era il 20 febbraio del 1909 quando il giovane Marinetti, a soli trentatre anni, lancia il Manifesto, che in breve raggiunge la prima pagina del più prestigioso quotidiano francese, Le Figaro, conferendo un grande respiro internazionale al progetto marinettiano, tant’è che viene letto e dibattuto in tutta Europa. Per anni considerato cascame del fascismo, il Futurismo fu l’unico movimento “nostrano” che dopo il Rinascimento riuscì a varc...
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