2009, Numero 5/6
Il Piano Vanoni e l’apertura “a sinistra”
■ Col governo Fanfani le basi del futuro accordo DC-PSI
di Ugo Finetti
A metŕ aprile 1955 Ezio Vanoni era nella “rosa” dei candidati di Pietro Nenni per l’elezione al Quirinale del successore di Luigi Einaudi. L’8 gennaio 1955 come ministro del bilancio egli aveva presentato alla Camera lo Schema di sviluppo dell’occupazione e del reddito in Italia nel decennio 1955-64, che divenne la base del confronto programmatico tra socialisti e democristiani per il futuro centro sinistra. I quattro obiettivi che il piano intendeva raggiungere erano: — la creazione di quattro milioni di posti di lavoro durante il decennio 1955-64; — la riduzione dello squilibrio esistente tra Nord e Sud; — il pareggio della bilancia dei pagamenti da ottenere attraverso un incremento delle esportazioni; — la ristrutturazione della distribuzione delle forze di lavoro. Ezio Vanoni era divenuto il naturale protagonista della politica economica nella DC all’indomani della caduta di De Gasperi. Nella legislatura ’48-’53 il governo dell’economica era stato affidato a Giuseppe Pella, un commercialista piemontese, professore di contabilitŕ nazionale all’Universitŕ di Parma, proveniente dall’Azione Cattolica, che garantiva la continuitŕ con la linea liberale impressa da Luigi Einaudi ...
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