2009, Numero 7
Georgia. La morte del 1989 e il riflusso europeo
■ Un anno fa l’annessione russa
di Paul Breman
Il danno è già fatto. Un danno grande ed irreversibile, che si farà sentire a lungo. Abbiamo vissuto il 1989 – l’era della rivoluzione democratica. Ed è proprio quella rivoluzione - ed il suo lascito - ad essere stata danneggiata. La rivoluzione democratica è arrivata in tre ondate successive, ciascuna delle quali si è rivelata più debole della precedente. La rivoluzione di velluto del 1989, è stata un’onda forte, ma le successive hanno avuto bisogno di una spinta, la prima delle quali, è stato l’intervento militare americano nei Balani che ha portato, nel 2000, alla caduta di Slobodan Milosevic in Serbia e, successivamente, alle rivoluzioni colorate: la “rosa” in Georgia, nel 2003, la rivoluzione “arancione” in Ukraina, nel 2004, e ad ai tentativi minori, talvolta fallimentari, nei diversi antri dell’ ex area sovietica. La terza ondata, quella che ha toccato il Medio Oriente nel 2005 – anch’essa favorita dall’azione militare Usa, ma anche dalle rivoluzioni rosa ed arancione - si è dimostrata la più debole. Sul piano regionale, la cosìdetta “Primavera Araba” è stata facilmente contenuta. L’evento più dirompente sono state le elezioni in Iraq nel 2005 che hanno riportato al potere ...
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