2009, Numero 8
Da segretario di Togliatti al “Manifesto”
■ Una figura che aiuta a comprendere l’essenza del Pci Ricordo di Massimo Caprara
di Ugo Finetti
L’eccezionalità di Massimo Caprara consiste nel fatto che è studiando la sua figura e i suoi scritti che si trovano le ragioni ideali sia del comunismo sia dell’anticomunismo. Aveva solo ventidue anni quando Palmiro Togliatti lo convocò nel suo improvvisato domicilio napoletano appena rientrato da Mosca. Era il primo maggio 1944 e da allora Caprara seguì Togliatti per vent’anni affascinato da una personalità che rappresentava ai suoi occhi la più radicale ed innovativa rottura con un passato dell’Italia costellato da avvenimenti nefandi e figure compromesse. Dire che fu per tutto quel periodo solo “segretario particolare” del Migliore è però errato perché Caprara, dal ’44 fino alla morte di Togliatti a Yalta nell’agosto del ’64, ricoprì una molteplicità di incarichi elettivi e di partito a livello napoletano e nazionale (consigliere comunale a Napoli, sindaco di Portici, segretario regionale della Campania, deputato e quindi segretario del gruppo comunista di cui Togliatti era presidente). Come è potuto diventare da “fedelissimo” un “eretico”? E’ l’itinerario che si consuma attraverso ruoli e battaglie che man mano lo portano sempre più ad avere di fronte non più avversari est...
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