2009, Numero 9
“Il Congresso del partito radicale”. Dopo il Fronte il futuro del PSI è il laburismo britannico
di Leo Valiani
Il primo Congresso nazionale che, a tre anni dalla sua costituzione, il partito radicale ha tenuto, a Roma, il 27 e 28 febbraio, ha posto in termini chiari le ragioni d’essere di questa formazione politica. Ci sono in Italia, ha messo in rilievo Eugenio Scalfari, nel discorso che ha virtualmente chiuso fra il consenso della grande maggioranza dei delegati, i lavori del Congresso, 20 milioni circa di lavoratori. Di essi non più della metà appartiene alla classe dei salariati, o categorie affini, che per la loro posizione nei rapporti di produzione dovrebbero costituire, secondo la terminologia marxistica, il proletariato, nel quale i partiti socialisti trovano la loro base naturale. Gli altri 10 milioni di lavoratori del braccio, della mente o delle professioni terziarie, in via di forte accrescimento quest’ultime, proprio per i progressi delle tecniche moderne, fanno parte, socialmente o psicologicamente, della piccola borghesia o ceti medi, che dir si vogliano, anche se larghi strati d’essi, per esempio quelli dell’Italia meridiana le, versano in condizioni economiche nettamente peggiori di quelle delle Categorie meglio retribuite della classe operaia industriale, concentrata nell...
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