2009, Numero 9
“Turati e la sintesi delle tendenze risorgimentali”
Dagli esordi della sua attività politica alla nascita di Critica Sociale e del Partito socialista dei lavoratori, la vicenda politica di Filippo Turati, sullo sfondo degli avvenimenti storici che lo videro tra i protagonisti della sua epoca
di Leo Valiani
Per ricostruire gli esordi dell’attività politica di Filippo Turati, che fanno tutt’uno con il processo di formazione del socialismo democratico italiano, dobbiamo risalire al decennio successivo alla conclusione del risorgimento, sancita dalla liberazione di Roma nel settembre del 1870, e dobbiamo anche spostarci da Milano, che sarà indissolubilmente legata, in prosieguo di tempo, all’opera del fondatore di Critica Sociale, a Cremona, ove suo padre, Pietro Turati, prefetto del Regno, ebbe la sua ultima sede, tra il 1873 e il ‘75. A Cremona, il non ancora diciottenne Filippo si legò di fraterna amicizia col suo coetaneo e condiscepolo Leonida Bissolati, del quale fu compagno di studi anche all’università di Bologna. Insieme, Turati e Bissolati, e alcuni loro compagni ed amici fra i quali va ricordato perlomeno Camillo Prampolini, fonderanno nel 1892 il Partito dei lavoratori, che assumerà, un paio d’anni dopo, il nome di Partito socialista italiano. Insieme ne saranno, fino al 1910, i capi di maggior prestigio politico e morale. Col XX settembre il risorgimento s’era chiuso una nota di necessario laicismo, che la violenta protesta del Vaticano e del clero contro il fatto compiuto ...
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