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2009,
Numero 9

“La svolta Pertini”. Il giro di boa contro la violenza del terrorismo

Nella crisi in cui si è trovato il nostro paese in questi anni, il presidente Pertini ha rappresentato un riferimento istituzionale costante e sicuro. L’indubbia debolezza di molti organi istituzionali, dal parlamento, al governo, alla magistratura, non ha avuto conseguenze negative sulla vita democratica del paese, grazie alla fermezza della Presidenza della Repubblica che ha, in molti casi, rinforzato e sostenuto i settori più carenti dello stato. Va rilevato inoltre che il presidente Pertini ha saputo ricreare nel popolo italiano una fiducia nella democrazia che sembrava essersi affievolita negli anni. Il comportamento schietto e semplice del presidente, il suo rigore morale, la sua vita esemplare, i sacrifici sostenuti in prima persona durante la dittatura e la resistenza, hanno rappresentato una sorta di riscatto della classe politica che annovera tra i suoi esponenti uomini come Sandro Pertini. Anche il suo modo di fare politica, ha fortemente contribuito a rinsaldare i legami fra i cittadini e le istituzioni: un modo concreto, basato sui problemi da affrontare, sulle cose da fare, con un linguaggio decifrabile e comprensibile; un modo d{,fare politica» lontano dai caratteri bizantini e machiavellici di una parte della nostra classe dirigente. Noi della Critica Sociale siamo particolarmente orgogliosi di salutare i quattro anni della presidenza Pertini, uno dei pochi uomini che aiutarono Filippo Turati a lasciare Milano e l’Italia per tenere alto il vessillo dell’antifascismo, della libertà e del riformismo socialista. Per tutte queste ragioni e per molte altre sottolineate da Leo Valiani, diciamo, commossi «Grazie, Sandro». (Critica Sociale)
di Leo Valiani

Sandro Pertini fu chiamato alla presidenza della Repubblica in un momento di gravissima crisi, politica e morale. Il suo predecessore era stato costretto a dimettersi sotto l’accusa, ancorché non provata, di arricchimento conseguito con mezzi non perfettamente legittimi. S’imponeva la scelta d’un uomo di indiscussa austerità, d’un politico rimasto spartano pur avendo ricoperto elevatissime cariche.
Ciò faceva di Pertini il candidato più idoneo. In suo favore deponeva, oltre all’unanime riconoscimento delle virtù etiche che lo distinguono, il suo eroico passato di esponente dell’antifascismo militante durante la ventennale dittatura e di capo della Resistenza. La Repubblica è nata dalla lotta antifascista e dall’intransigenza istituzionale dell’ala marciante della lotta di Liberazione. Ai suoi esordi poteva sembrare saggio conciliarle i sentimenti dei molti cittadini che avevano votato per la permanenza della dinastia, con l’assegnazione della suprema magistratura del nuovo stato ad un probo servitore del vecchio stato monarchico.
Questa tattica non poteva permeare, tuttavia, gli sviluppi della Repubblica nel lungo periodo. Prima o poi bisognava che le istituzioni repubblicane fos...