2009, Numero 11
La realpolitik dei diritti umani. “I governi tirannici saranno aggressivi con noi”
op-Ed ■ Un errore sottovalutare la libertà altrui
di John McCain
Financial Times, 8 novembre 2009
Due decadi or sono il mondo assistette attonito alla discesa nelle strade di Berlino, est ed ovest, di milioni di tedeschi. Essi abbatterono il più imponente monumento alla schiavitù umana e, nel fare ciò, non si riunirono soltanto ai fratelli e sorelle da cui erano stati separati per ventotto, dolorosissimi, anni, ma diedero anche alla luce una nuova promessa di Europa, libera e in pace. La caduta del muro di Berlino e il collasso del Comunismo furono opera di molte mani, occidentali ed orientali, europee ed americane, militari e civili. Tuttavia, il colpo più pesante al totalitarismo venne inferto da un’idea: il richiamo universale ai diritti umani – la vita, la libertà, la protezione della proprietà, il diritto a governare in virtù del consenso popolare. Il sostegno dell’Occidente a questi valori, e la fede in essi di coloro che vivevano oltre la Cortina d’acciaio, hanno permesso di vincere la Guerra Fredda e oggi, vent’anni dopo, rimane molto da imparare da quell’esperienza storica. Soprattutto, una lezione deve essere assimilata a fondo: i governi che affermano la sacralità dei diritti umani dovrebbero ispirare la propria politica estera a que...
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