2009, Numero 12
Victor Zaslavsky
di Ugo Finetti
Anche se da decenni nel nostro paese, Victor Zaslavsky non aveva però chiesto la cittadinanza italiana. Era russo e nato a San Pietroburgo, all’epoca Leningrado, il 26 settembre 1937 si era si era laureato lì in storia presso la Università Statale. Diventato docente, era però entrato nel mirino della censura accademica. Nel 1974 Zaslavsky venne così espulso quasi contemporaneamente ad Aleksandr Solzenicyn nel quadro del “giro di vite” che ebbe al centro la scoperta del manoscritto di “Arcipelago Gulag”. Più che un’esplicita opposizione insospettiva la sua mancanza di zelante subordinazione. Ebbe a ricordare lui stesso: “Non avevo fatto niente di particolarmente eclatante per essere espulso. Non ero un dissidente, ma solo un intellettuale che pensava con la propria testa. E anche questo era potenzialmente pericoloso per un regime come quello sovietico. Soprattutto nella città in cui vivevo dove esisteva un rigido controllo ideologico”. Da allora la “patria del socialismo” non poteva essere la sua vera patria, ma non aveva accettato altra cittadinanza. Ed il tema delle nazionalità è stato appunto centrale nella sua analisi degli elementi critici in seno all’impero sovietico prima e d...
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