2009, Numero 12
Medvedev e la rivoluzione silenziosa dei Civiliki
Russia ■ Le incognite e le tensioni per una svolta verso la modernizzazione e la democrazia condotta dagli “avvocati”
di Francesca Morandi
La Russia è vicina a una svolta. Lo indicano riforme economiche alle porte, un imminente ingresso nell’Organizzazione Mondiale del commercio (WTO) e cambiamenti in vista nella leadership governativa, che muteranno il panorama politico-economico del Paese, da dieci anni guidato con il pugno di ferro da Vladimir Putin. Forse anche grazie al rientro in politica di Mikhail Gorbaciov, come l’ultimo presidente dell’ex Urss ha annunciato in occasione del ventennale del crollo del Muro di Berlino. «La preoccupazione per la situazione attuale in Russia mi spinge a creare una forza politica che possa fare opposizione», ha affermato nei giorni scorsi l’ex capo dell’Unione sovietica, secondo il quale la corruzione e la dipendenza dall’export di petrolio hanno aggravato la crisi economica nel Paese. Gorbaciov ha apertamente sostenuto, anzi sollecitato, il presidente Dmitry Medvedev ad andare avanti nella sua linea volta a riformare il sistema economico russo, tagliare la spesa pubblica e garantire le libertà civili, così come ha annunciato nel Discorso annuale alla Nazione, lo scorso 12 novembre. Medvedev aveva espresso la necessità di modernizzare l’economia russa, ponendo fine alla dipenden...
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