2010, Numero 1
La Nazione come “res publica”. Da garibaldino, un amore sconfinato per la patria
Il Socialismo tricolore come nuovo Risorgimento
di Giuseppe Scanni
Chi ha oggi venti anni troverà difficoltà a seguire quanto si è scritto e si è detto nei giorni passati, rievocando la scomparsa di Bettino Craxi, morto ad Hammamet, in Tunisia, alle 17 del 19 gennaio 2000. Eppure i ventenni d’oggi, ma anche quelli di domani, dovranno parlare di Craxi, perché la sua figura rappresenta un drammatico passaggio tra la fine di un secolo, il ‘900, e l’inizio di un altro; perché sul suo nome si sviluppa oramai da diciotto anni un’irrisolta questione di poteri all’interno delle istituzioni; perché in pochi anni la sua leadership socialista e di governo confuse prima e mise in crisi poi il pi grande, influente e autorevole Partito Comunista dell’Occidente, il PCI, aprendo la strada a cambiamenti storici. La Storia, poiché è figlia della verità, è un fiume carsico che, scorrendo nascosto nelle viscere della terra, crea l’illusione dell’oblio e infine, apparendo alla luce, con gagliardia spazza via falsità, menzogne. Craxi era un figlio del Risorgimento italiano, si professava garibaldino e come tale aveva un amore senza limiti per la patria, era convintamente repubblicano, socialista e internazionalista. Non era massone, ma dei massoni si professava protett...
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