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2010,
Numero 2/3

Accelerare la ripresa. Le due mosse necessarie

Riforma fiscale e mercati esteri
di Nicola Scalzini

Il nostro Paese in questi tempi riceve apprezzamenti dalle Istituzioni internazionali per come ha affrontato la crisi economica e soprattutto per come ha gestito la finanza pubblica. Nella maggior parte dei Paesi industrializzati si sono aperte delle crepe, a volta delle vere e proprie voragini, nei conti pubblici, a causa del ricorso senza limiti al deficit spending per fronteggiare la peggiore crisi del dopoguerra. Noi ci troviamo nel gruppo di testa dei Paesi che cominciano ad uscire dalla crisi, nonostante la politica di rigore e di controllo della spesa pubblica. Ed è questo meritorio comportamento a suscitare l’interesse e la stima degli osservatori. Eppure le richieste di manovre fiscali, ed in particolare di riduzione delle tasse, sono state anche da noi numerose: imprese, sindacati, lavoratori autonomi, partiti ed associazioni, tutti avevano da chiedere sconti e agevolazioni. Esse continuano anche in questi giorni e, pur avendo talvolta fondamento, ignorano quasi sempre di indicare adeguate coperture per evitare i danni dell’aumento dell’indebitamento pubblico. Ma la necessità di interventi di politica fiscale non è eludibile e lo ha confermato lo stesso Ministro Tremonti ...