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2010,
Numero 2/3

Il “pallino” in mano a Bersani. La sconfitta del PD può riaprire i giochi

Quando finisce l’ammucchiata anti-berlusconiana?
di Ugo Finetti

Paradossalmente, proprio nella sconfitta, il Pd di Bersani e D’Alema si trova ad essere determinante. Il contenuto dei prossimi tre anni di governo ed il disegno del futuro scenario elettorale dipendono in buona parte dalla scelta che il Pd farà. In sostanza: o Giorgio Napolitano o Antonio Di Pietro. Da tempo il Presidente della Repubblica, pur nel rispetto del proprio ruolo costituzionale, sollecita un’evoluzione del bipolarismo in un quadro di alternanza non traumatica senza reciproche demonizzazioni. Sul piano istituzionale il Quirinale opera per lo svelenimento dei rapporti tra magistratura, mass media e potere politico e sul piano politico-culturale con diverse “esternazioni” - dal messaggio di fine anno alla lettera alla vedova di Craxi – persegue la speranza che in Italia cresca una sinistra togliattianamente “tranquilla” in un quadro laburista-progressista non solo senza estremismi, ma nemica dell’estremismo soprattutto in un momento di recrudescenza del terrorismo. Al contrario dell’ex pm milanese, Gerardo D’Ambrosio, Napolitano sembra scartare l’ipotesi secondo cui il terrorista di oggi possa essere un “pazzo” e si preoccupa che non aumenti l’“acqua sporca” in cui gli sia...