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2010,
Numero 2/3

Un deserto chiamato “seconda repubblica”

Il Paese dei Cacicchi
di Giuseppe De Rita

Che il vecchio sistema politico si stesse “sfarinando” lo disse una volta Rino Formica commentando l’ennesima crisi di governo. Trent’anni dopo sembra che si stia sfarinando anche il nuovo. I governi, per la veritŕ, sono stabili, e le maggioranze solide. Ma il potere č talmente parcellizzato da sfuggire al controllo di qualsiasi leadership, carismatica o plebiscitaria che essa sia. Per cui oggi č la stessa nozione di politica che rischia di sfarinarsi.

Da quando, all’inizio degli anni ’90, si ruppe con fragore l’equilibrio politico ed istituzionale che ci aveva governato per i precedenti quarantacinque anni, si ruppero con altrettanto fragore i partiti che quell’equilibrio avevano creato e coltivato. Scomparvero i due grandi partiti della maggioranza di governo (DC e PSI), scomparvero i partiti piccoli ma significanti della stessa maggioranza (PRI, PSDI, PLI); si fece piů fluida, nel consistente sfarinamento ideologico, la galassia dell’estrema sinistra; resistette solo il vecchio partito comunista attraverso chiare ed ambigue rivisitazioni.
Fecero il deserto e lo chiamarono “seconda repubblica”, avrebbe detto Tacito; ma l’ansia collettiva non era propensa a ragionare sulla crisi ...