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2010,
Numero 2/3

Non c’è politica giudiziaria ma arbitrio degli Uffici

GiustiziaSulla divisione delle carriere e sull’abolizione dell’obbligatorietà dell’azione penale
di Giuseppe Di Federico

La divisione della carriera dei giudici da quella dei pubblici ministeri (PM) fa parte del programma del PDL. Viene anche richiesta a gran voce dagli avvocati, in particolare dagli avvocati dell’Unione delle Camere Penali, sin da quando abbiamo adottato, nel 1988, un processo penale di tipo accusatorio.
Il principale obiettivo di questa riforma è quello di creare le condizioni ordinamentali per un giudice realmente terzo tra le parti in causa, pubblico ministero e avvocato difensore. Un giudice terzo, anche perché non più collega del PM, cioè di una delle parti. Verrebbero così meglio garantiti i diritti della difesa, e cioè i diritti dei cittadini nell’ambito del processo penale.
Per tre volte ed a distanza di anni abbiamo intervistato 1.000 avvocati penalisti. Più della maggioranza assoluta di loro ha indicato che le richieste dei pubblici ministeri sono accolte con altissima frequenza dai loro colleghi giudici delle indagini preliminari. Ha anche indicato che tra PM e giudice delle indagini preliminari vi sono molto spesso consultazioni informali sui procedimenti in corso. Non solo, ma la maggioranza degli avvocati penalisti indica che anche il giudice di primo grado accorda pr...