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2010,
Numero 2/3

La riscoperta di Saragat socialista anticomunista

Un importante studio di Michelle Donno
di U.F.

Quando la delegazione italiana si recò a Parigi alla Conferenza di pace il 10 agosto 1946 fu fatta entrare nella grande sala del palazzo Lussemburgo da una porticina secondaria che immetteva nell’ultima fila di seggi in alto. Si voleva evitare che i rappresentanti dei ventun paesi vittoriosi fossero costretti a posare lo sguardo su di loro. Gli italiani si trovarono così di fronte un muro di schiene di gente silenziosa. Alcide De Gasperi, come capo del governo, ebbe l’onere di prendere la parola in quel clima ostile. Il suo discorso segnò però l’inizio di un difficile cammino di reinserimento italiano nella comunità internazionale. Ad essergli a fianco non solo fisicamente in quel “terribile pomeriggio”, ma più in generale nella drammatica ricostruzione del paese come democrazia occidentale, fu soprattutto il leader della socialdemocrazia italiana, Giuseppe Saragat. In pochi anni l’Italia da paese “vinto” divenne “alleato” e fondatore della Comunità Europea.
A quella straordinaria stagione di ripresa dell’Italia la nostra storiografia dominante, “antifascista”, guarda con sostanziale disprezzo e generale sottovalutazione.
E’ quindi particolarmente interessante la documentata riev...