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2010,
Numero 5

“Secoli per costruire, attimi per distruggere”

La crisi Turco-israeliana rischia di stravolgere gli equilibri geopolitici dell’Occidente. Ma la rottura non ha consenso
di Stefano Carluccio

La violenta crisi nelle relazioni tra Turchia ed Israele dopo il tentativo di sfondamento del blocco israeliano di Gaza da parte della “Flottiglia umanitaria” partita da Cipro e guidata dall’ammiraglia turca, e i nove morti dell’IHH, i promotori della missione, un gruppo islamista giŕ finito nella lista nera delle organizzazioni terroristiche e oggetto in passato di azioni repressive anche da parte del precedente governo di Ankara, crea allarme negli Usa per la crepa che si aprirebbe in seno Nato - minacciata nella sua sicurezza - con una eventuale scelta di campo anti-occidentale della Turchia quale conseguenza delle tensioni con Tel Aviv.
Nella ormai nota intervista al Corriere della Sera, ripresa dalla stampa internazionale, il Presidente degli Usa, Obama, ha auspicato a chiare lettere, pur precisando che non spetta a lui decidere, che i governi europei favoriscano l’ingresso della Turchia nell’Unione, sbloccando un dossier fermato da anni per l’opposizione di Germania e Francia.
Favorevoli all’ingresso turco nell’Unione, da sempre Gran Bretagna e Italia.
L’appello di Obama ha riscontrato un’immediata precisazione positiva (e polemica, allo stesso tempo) da parte del ministero d...