2010, Numero 5
“Pennivendoli” in lotta nel fango
La polemica tra WSJ e NYT
di Ilaria Calamandrei
In America si è soliti dire che i giornali sono “i cani da guardia della democrazia”. Una definizione che potrebbe irritare i letterati non cinofili ma senza dubbio riesce a ritrarre perfettamente il ruolo dell’informazione in un paese dove uno scoop giornalistico ha provocato le dimissioni di un presidente. Quando di mestiere si fa l’editore di un giornale importante come il New York Times è normale che quello che si scrive non passa inosservato. L’articolo che riportiamo qui ha alimentato una guerra mediatica in corso da tempo fra il NYT e il The Wall Street Journal, che gli osservatori americani, tra il divertito e lo scandalizzato, chiamano la “Mud Fight”, la lotta nel fango. Da sei mesi, due delle testate più importanti d’America si lanciano frecciatine e colpi bassi, tra rubriche, titoli e corsivi. Per questo motivo, nonostante Keller abbia puntato il riflettore su un altro problema, Il dibattito che ha seguito l’articolo non ha discusso di autorità giornalistica ma si è concentrato su quel“milionario australiano di 79 anni il cui impatto è stato più corrosivo che coesivo”, la stilettata contro il magnate mediatico Rupert Murdoch, proprietario anche del The Wall Street Journa...
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