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2010,
Numero 6

Digitale, inquietante per l’aristocrazia assistita

Storia di una tecnologia che sta rivoluzionando il cinema mondiale
di Luca Canessa

La stagione del cinema digitale si è inaugurata ormai da tempo, da quando un decennio addietro i film makers più audaci stupivano il mondo presentando le loro opere filmate mediante una videocamera in grado di immagazzinare le immagini su di un supporto digitale (all’epoca si utilizzavano camere miniDV), anziché costose ed ingombranti cineprese ‘’mangiatrici ingorde’’ di preziosa pellicola 35mm, da sempre oneroso ostacolo e principale dissuasore alla pratica cinematografica. Oggi, dopo dieci anni non è pensabile incontrare nessun giovane film maker che giri ancora in pellicola e anche i più ‘’nostalgici’’ operatori del settore che definivano imparagonabile ed inarrivabile la qualità suprema della pellicola di celluloide non possono evitare di costatare l’assoluta perfezione delle immagini registrate da videocamere ad alta definizione sempre più contenute nelle dimensione e nei costi.

La tecnologia digitale equivale dunque ad una maggior diffusione e democratizzazione del medium, chiunque se lo desidera è ora in condizione di girare e montare un film con mezzi propri. Vero, ma non del tutto. Il processo di digitalizzazione del cinema ha percorso sostanzialmente due strade molto dif...