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2010,
Numero 8

La fine del multiculturalismo. Perché la svolta della Merkel

Germania, terza potenza mondiale?
di George Friedman

La cancelliera tedesca, Angela Merkel, ha dichiarato il 16 ottobre scorso durante un incontro con i giovani del suo Partito (l’Unione Cristiano-Democratica, Cdu) che il multiculturalismo, o mulitkulti, in Germania “ha completamente fallito”. Horst Seehofer, presidente del Consiglio dei Ministri della Baviera e capo della Csu (Unione Cristiano Sociale), partito fratello dei Cristiano-Democratici, ha affermato nella stessa occasione che i due partiti “sono impegnati a difendere la cultura tedesca dominante e si oppongono al multiculturalismo.” La Merkel ha anche notato come l’afflusso di migranti stia rallentando l’economia tedesca: la Germania è alla ricerca di professionalità specializzate e molti dei lavoratori stranieri che cercano fortuna nel Paese non ne sono in possesso.
Simili dichiarazioni colpiscono per la loro nettezza e soprattutto per il riferimento a “una cultura dominante tedesca”, un concetto che per ovvie ragioni rimane piuttosto sensibile in Germania dai tempi della Seconda Guerra Mondiale. Prese di posizione che dovrebbero quindi essere tenute nel dovuto conto per le loro implicazioni sociali e geopolitiche. Dovrebbero essere anche valutate nel più ampio contesto d...