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2010,
Numero 9

Il Sistema Tedesco. Rappresentatività e stabilità

Nel 1998 una proposta di riforma elettorale
di Giulio Tremonti e Giuliano Urbani

In Italia, dal 1993 in poi abbiamo via via negativamente sperimentato forme atipiche e/o improprie di bipolarismo. E’ bene che ce ne rendiamo conto fino in fondo: il “bipolarismo dei 44 partiti” così come “l’alternanza dei ribaltoni ricorrenti” fino al “maggioritario privo di maggioranze capaci di governare” sono solo le caricature di una politica moderna. Che non può essere prodotta neppure dal referendum.
In questi termini, per ricostruire l’attuale sistema politico italiano, le priorità sono le seguenti:
a) Ridurre la frammentazione della rappresentanza politica, attraverso disincentivi istituzionali (barriere di accesso) che siano tanto realistici quanto equi.
b) Garantire tuttavia l’elezione di un parlamento che sia ragionevolmente rappresentativo delle principali forze politiche presenti nella società italiana. Non si tratta di “rappresentare tutti” (soluzione velleitaria e controproducente, perché incentiverebbe pericolosamente la polverizzazione politica). Si tratta piuttosto di evitare che nel Parlamento siano “assenti” le diversità principali, le diversità che contano. Perché, se no, il deficit di rappresentatività minerebbe alla base la legittimità stessa del Parlamento...