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2010,
Numero 10

Ma nessuno volle cedere

L’unità era possibile su un piano di parità
di Gianni Cervetti

Osservando i fatti nel lungo periodo, vi è la tentazione di ammettere che l’intesa fra comunisti e socialisti italiani fosse davvero impossibile. Se accettassi una conclusione di questo genere, dovrei ammettere di aver sbagliato quasi tutto nella mia vita. Forse è vero, ma vorrei sforzarmi di credere che non sia così. Per tentare di dimostrare il contrario, mi voglio concentrare sul biennio che va dal MIDAS al congresso di Torino.
Il primo ricordo che ho (una premessa del MIDAS) mi rimanda alla sera del 21 giugno 1976, quando arrivarono i risultati delle elezioni. Vi era un profondo scoramento nella dirigenza del Partito Socialista, profondo scoramento che ricordo personalmente nelle lacrime del vice-segretario di allora, Giovanni Mosca. Un personaggio che si dimise e si ritrasse dalla vita pubblica e che oggi è dimenticato. Egli ebbe tuttavia una funzione importante nella vita di Bettino Craxi, perché, dopo Mazzali a Milano, fu proprio Mosca a favorire l’ascesa e l’affermazione politica di Craxi.
In quello scoramento credo ci fosse una premessa fondamentale del MIDAS. E’ vero, il MIDAS ha avuto molti protagonisti, molte ragioni e molte cause. Una causa fondamentale è rintracciabil...