2014, Numero 2/3
L'opposizione di Napolitano alla trasformazione “azionista” eterodiretta del PCI (1984)
Quando Scalfari spinse Berlinguer sulla strada della “diversità” e della “questione morale”
di Ugo Finetti
“La regia scalfariana delle vicende politiche della sinistra non aiuta certo la ricerca di convergenze”: così, un “fedelissimo” di Enrico Berlinguer come Luciano Barca, commenta la pubblicazione dell'intervista del segretario del PCI su “Repubblica” del 2 agosto 1978. In effetti Eugenio Scalfari svolse un'influenza non secondaria sull'“ultimo Berlinguer”. In una lettera del 1996 - proprio a Luciano Barca - il fondatore di “Repubblica” ricorda con una certa commozione: “L'incontro con lui (con Berlinguer, ndr) è stato uno dei più fecondi che io abbia avuto, e quando dico con lui dico con tutto un gruppo che con lui ha operato per la trasformazione senza perdere di vista la radice ma puntando su nuovi fiori e nuovi frutti”. E aggiunge: “Ho cercato dal canto mio di contribuire da fuori a questa operazione, forse tra le più importanti alle quali – a mio modo – abbia partecipato”. “Questa operazione” di “trasformazione” è soprattutto la politica condotta da Berlinguer dal momento in cui abbandonando la maggioranza di “solidarietà nazionale” ripropone la “diversità” comunista, non più in nome del leninismo (centralismo democ...
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