2014, Numero
Socialismo, nè sinistra nè destra
Un saggio provocatorio sull'ultimo libro di Jean-Claude Michéa
di Alain De Benoist
Il gennaio 1905, il «regolamento» della Sezione francese dell'Internazionale operaia (SFIO) – il partito socialista dell'epoca – indicava ancora quest'ultima come un «partito della classe operaia che si prefigge di socializzare i mezzi di produzione e scambio, ossia di trasformare la società capitalistica in società collettivista o comunista, attraverso l'organizzazione economica e politica del proletariato». Beninteso, nessun partito «socialista» oserebbe oggi dire una cosa del genere, essendo i socialisti diventati socialdemocratici o social-liberali. Che oggi la «sinistra», nella sua quasi totalità , sia divenuta riformista, che abbia aderito all'economia di mercato, che si sia progressivamente separata dai lavoratori e dalle classi popolari, non è certo una rivelazione. Lo spettacolo della vita politica ne è una ininterrotta dimostrazione. Per questo, ad esempio, le grida della sinistra sono così deboli nella grande tormenta finanziaria mondiale attuale: semplicemente, essa non è disposta più della destra a prendere le misure che permetterebbero di intraprendere una vera guerra contro l'influenza planetaria della Forma-Capitale. Come osserva Serge...
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