Questo volume cerca di inserire l'eredità del mito di Garibaldi nel quadro della vicenda famigliare e nelle variegate e complesse vicende politiche del garibaldismo.
Come è noto il movimento garibaldino cementato nelle vicende e nelle lotte del Risorgimento e poi nelle imprese del volontariato per Roma e Venezia non era soltanto un movimento politico, ma anche un moto ed un vincolo ideale, che si nutriva proprio delle gesta compiute dall'eroe per la liberazione dei popoli oppressi e per l'emancipazione sociale. Gli ideali di libertà, di emancipazione nazionale e di solidarietà sociale si fondevano in una miscela per molti versi prepolitica ancorchè pregna di valori politici e morali, che avevano una forza anche sul piano internazionale.
La prime parte del libro riguarda i destini assegnati ai membri della famiglia, a Menotti, a Riccitti, a Teresa e al di lei marito Stefano Canzio. La seconda parte affronta, invece, l'influenza del mito di Garibaldi e dei valori ideali che lo animavano nella vicende italiane ed internazionali.
Completa il volume una ricca sezione iconografica.
La singolarità della famiglia Garibaldi è di essere rimasta protagonista della storia ben oltre il Risorgimento: quasi vi fosse una titolarità, quasi una dinastia destinata al comando dei volontari in tempo di guerra e ad un ruolo politico in tempo di pace