Il volume raccoglie gli interventi svolti al convrgno tenuto presso la Sala delle Capriate della Biblioteca della Camera dei Deputati l'11 e 12 novembre del 1998, nela ricorrenza dei cento anni della nascita.
La figura del leader socialdemocratico e Presidente della Repubblica Italiana è stata studiata da Giovanni Sabbatuci (Il secondo dopoguerra), Angelo G. Sabatini (L'atlantismo di Saragat), Paola Cariddi (Servo degli americani o fondatore ante-litteram dela sinistra plurale?)
Al convegnop, introdotto da Mauro Ferri e da Gaetano Arfè, sono intervenuti Giuseppe Averardi, Alberto Bemporad, Venerio Cattanei, Ruggero Puletti, Pier Luigi Romita, Francesco De Martino, Nilde Iotti, Giulio Andreotti, Antonio Cariglia, Armando Cossutta.
Il Volume rientra nella collana storica della "Biblioteca della Fondazione Pietro Nenni" ed è edito da Piero Lacaita.
Nella scia di Kautsky e di Turati, Saragat avversò frontalmente il comunismo sovietico nella dottrina e nella pratica, anche se nel suo giudizio - come ricorda Gaetano Arfè - egli non manca di di far posto ai fattori di ordine interno alla Russia che di ordine internazionale. Non diventerà mai un teorico dell'anticomunismo come altri socielisti europei e questo è un tratto che eredita dall'austro-marxismo di Otto Bauer. Non nutre illusioni sulla possibilità di un'evoluzione democratica del regime sovietico. E a suo dire i partiti comunisti di osservanza sovietica si muovono nell'Occidente lungo una linea di settarismo suicida che li rende forza di disgregazione.