Il volume propone la traduzione
di scritti giornalistici inediti sul
nazionalismo ebraico di Vladimir
Zèev Jabotinsky, intellettuale
ebreo di Odessa che divenne, nel
periodo interbellico, il leader
incontrastato della destra sionista
avversa all’accordo con gli
arabi. La rilevanza degli scritti
non stà solo nel fatto che essi
permettono di costruire e decostruire
1’etica del sionismo militante,
ma anche nel fatto che
questi - come affermò Menachem
Begin net 1977 - rappresentano
un monito insuperabile
per 1’ebreo sospinto dall’ambiente “gentile” verso una
forma pericolosa di “odio di se”. Dai “giorni di dolore” dei
pogrom di inizio secolo al dialogo sulla razza; dal “muro
di ferro” contro gli arabi sino alla teoria economica anticomunista:
uno spaccato del pensiero della figura ebraica
più controversa del secolo trascorso, a un tempo
ultra-nazionalista e cosmopolita
"Considerazioni e ragionamenti rivolti ai giovani ebrei"
(Hakeillah.com)