A distanza di oltre cinquant'anni dagli avvenimenti un giovane azionista ripercorre gli avvenimenti di una vicenda esistenziale ricordata senza retorica né enfasi. L'autore, affermato manager di multinazionali, emigrato nell'immediato dopoguerra, riesce a darci con questo diario un'immagine fresca e non stereotipata della lotta di liberazione.