Sintesi del discorso svolto dal Ministro degli Esteri di Francia, Kouchner ai ministri degli Esteri dell'Unione per il Mediterraneo (13 luglio 2008).
Di seguito il testo integrale in francese
Attraverso di noi circa 800 milioni di persone stanno ora vivendo nella pace. Attraverso di noi si sta per realizzare un progetto collettivo di sviluppo economico, di pace, di solidarietà. Il progetto dell'Unione per il Mediterraneo consiste semplicemente nel prendere in mano assieme le grandi sfide del secolo che si sta aprendo. Il cambiamento del clima, il degrado ambientale, l'accesso all'acqua e all'energia, le migrazioni, il dialogo tra le civiltà, i diritti dell' Uomo. In tutte queste questioni da cui dipende il nostro avvenire il mediterraneo nel è il centro. Non solo il centro geografico come un semplice episodio geologico, ma il centro politico, storico e morale.
Il non fare nulla è rischioso. Noi siamo fragili, il nostro mondo è fragile. Le tensioni latenti e disparità troppo grandi sono troppo pericolose per questa epoca instabile. Abbiamo tutti da guadagnare a rafforzare i nostri legami.
Attorno al Mediterraneo ha cominciato a soffiare uno spirito di dialogo.
Con la Conferenza di Annapolis e quella di Parigi tra israeliani e palestinesi, rinasce la prospettiva di uno stato palestinese democratico.
Grazie alla mediazione dell'Emito del Qatar e del Segretario generale della Lega Araba, l'acordo di Doha ha permesso l'elezione in Libano del Presidente Michel Sleimane e la formazione di un governo di unione nazionale.
Un dialogo indiretto tra la Siria e Israele è ripreso sotto l'egida della Turchia. Un'intesa è stata conclusa a Gaza grazie all'Egitto. Uno scambio di prigionieri dovrà essere ben presto concluso tra Israele e il Libano grazie all'aiuto dell'ONU e della Germania.
Ognuno sente questo spirito di dialogo: C'è la necessità di agire. Tre principi fondamentali ci devono ispirare oggi. Innanzitutto, organizzare una mobilitazione politica ai più alti livelli nei summit dei capi di stato e di governo che si riuniranno ogni due anni.
Costruire insieme, quindi, una nuova governante, paritaria e ripartita, incarnata da un Segretariato permanente e da una co-presidenza che l'Egitto e la Francia assumeranno in un primo tempo.
Concentrare infine le nostre energie attorno a grandi progetti concreti che rispondano alle attese dei cittadini e costruendo delle solidarietà concrete
Affinchè l'Unione per il Mediterraneo corrisponda alle speranze che vi abbiamo riposto, dovremo agire sul terreno, ai livelli i più locali, e allo stesso tempo pensafre in grande associando le energie dei paesi del Golfo, dell'Africa, del Nord Europa alle rive meridionali del nostro mare comune.
Quello che stiamo facendo oggi, noi lo facciamo nel nome di una certa idea di Umanità e di solidarietà.
Sono idee nate sulle coste del Mediterraneo.
Discours d'ouverture de M. Bernard Kouchner lors de la réunion ministérielle précédant le Sommet de Paris pour la Méditerranée (13 juillet 2008) "Mesdames et Messieurs les Ministres, Nous voyant ici ensemble, plus de quarante pays unis et divisés par des siècles d'histoire, quarante pays entrelacés par l'esprit et par le sang, je ressens une émotion très intense. A travers nous, près de huit cent millions d'humains se retrouvent dans la paix. A travers nous, des générations d'espoirs déçus et de fatalité subie laissent soudain espérer un avenir plus équitable, plus juste, plus fraternel. A travers nous, un rêve est en passe de se réaliser, celui d'un projet collectif de développement économique, de paix, de droit et de solidarité : l'Union pour la Méditerranée. Ce projet consiste simplement à prendre en mains ensemble les grands défis du siècle qui s'ouvre. Changement climatique, dégradation de l'environnement, accès à l'eau et à l'énergie, migrations, dialogue entre les civilisations, droits de l'Homme : de tous ces sujets dont dépend notre avenir, la Méditerranée est le centre. Non pas seulement le centre géographique, comme un simple aléa de la terre. Mais le centre politique, historique et moral. Ailleurs aussi sur la planète de grands blocs régionaux veulent renforcer leurs liens. Nulle part pourtant sur la planète autant d'enjeux ne se concentrent autour d'un même espace. Ne rien faire serait un risque. Nous sommes fragiles...