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IL 7 OTTOBRE LA VERITA' SULL'UCCISIONE DI POLITKOVSKAYA.
LO ANNUNCIA IL DIRETTORE DI NOVAJA GAZETA

Insoddisfatto della "svolta" nelle indagini governative sul delitto della giornalista russa critica verso il Cremlino, il direttore del quotidiano d'opposione annuncia all'Herald Tribune la divulgazione dei risultati della inchiesta indipendente condotta dal giornale per il 7 ottobre, nella ricorrenza del primo anniversario della morte di Anja.

Data: 0000-00-00

Quello che segue è il comunicato pubblicato dalla Direzione di Novaja Gazeta il giorno dell'annuncio dei dieci arresti da parte del Procuratore Generale di Mosca. in coda al comunicato segue una breve sintesi dell'intervista del direttore del quotidiano, Dmytri Muratov, all'Herald Tribune

"Dieci persone, sospettate di essere coinvolte nell'assassinio di Anna Politkovskaja, sono state arrestate. La notizia è stata comunicata oggi dal Procuratore Generale Chaika nel corso di una conferenza stampa ed è stata confermata da Pyotr Garibyan, Investigatore speciale dell'Ufficio del Procuratore.
Gli arrestati sono sati accusati anche di altri numerosi episodi relativi alla loro attività criminale. La magistratura ha confermato gli arresti compiuti tra il 15 e il 23 agosto.

Naturalmente è ancora troppo presto per affermare che l'omicidio di Politkovskaja sia stato risolto. Non tutti i complici sono finiti in manette, mentre le accuse a carico degli arrestati sono ancora da provare. Così a complicare il caso, errori sono possibili mentre la presunzione di innocenza non può essere abrogata nemmeno nel caso di un omicidio di primo grado. Tutto deve ancora essere provato in modo convincente affinchè l'inchiesta non crolli nel corso del processo.

Questo è il motivo per cui non possiamo rendere noti tutti i dettagli che a conoscenza di Novaja Gazeta che continua la sua inchiesta autonoma e indipendente sull'omicidio di Anna.

Dunque, chi sono gli arrestati? Primo, si tratta di numerosi membri  di una gang etnica abbastanza grande e abbastanza nota come gruppo criminale, specializzata in omicidi su commissione.
Secondo, molti sono graduati (alcuni in servizio, altri no) di corpi e servizi speciali che avrebbero ricevuto ordine di coprire omicidi e altri crimini e il loro stesso business del raket.  Noi conosciamo  la documentazione che li riguarda sia in servizio che in episodi criminali e abbiamo un'idea di come i compiti siano stati assegnati nella preparazione e nell'esecuzione dell'omicidio di Anna Politkovskaja.

Il numero degli arresti e i personaggi arrestati chiariscono numerosi punti.

Primo, si può ritenere acquisito che le due inchieste separate, quella del Procuratore Generale e quella di Novaja Gazeta, conducono entrambe a due gruppi criminali organizzati che cooperano con profitto l'uno con l'altro. Questa è un' interpretazione  su cui Anna ha scritto per molto tempo. E' una mancanza di controlli che ha garantito graduati e ufficiali di vendere il potere dei loro uffici. Bisogna sottolineare che  questo legame è stato realizzato anni fa e si è fondato proprio sulla lotta al crimine e ai delitti. Se non dipaniamo questo groviglio, i dettagli di molti importanti casi irrisolti potrebbero non essere mai svelati.

Secondo, l'omicidio era stato pianificato e preparato meticolosamente da professionisti che avevano l'esperienza per risolvere questo genere di “problemi” .

Terzo, il costo molto alto. E' ancora troppo presto per parlare di chi ha ordinato il delitto. L'avvicinarsi delle elezioni potrebbe essere considerata  l'occasione, in relazione alle circostanze del crimine, per un'operazione politica speciale. Per di più, non abbiamo garanzie che i nomi dei veri “clienti” saranno indicati nell'atto di accusa. E questa è una lacuna che non dovrebbe esserci nell'indagine.

Abbiamo ripetuto molte volte che non abbiamo rivolto accuse contro chi conduce l'inchiesta sull'omicidio della giornalista di Novaja Gazeta. Noi stiamo collaborando e l'opinione reciproca è che si tratti di una collaborazione effettiva. Solo vogliamo essere sicuri che certe “ragioni razionali” non  direttamente collegate alla vicenda, manchino di influire sulle conseguenze del nostro comune lavoro. La conclusione di cui abbiamo bisogno è chiara: i killers, i complici e i mandanti reali dell'omicidio devono essere provati e condannati.

Analizzando le circostanze della morte di Anna, abbiamo approssimativamente ricostruito il delitto. I mediatori danno l'ordine nella primavera o estate del 2006. Nei primi di settembre Politkovskaya comincia ad essere pedinata. Prima  di ciò,  l' indirizzo della sua attuale abitazione (si era spostata a Lesnaya street, non lontano da dove era prima) era stato trovato usando i mezzi dei servizi speciali. E' stata pedinata di giorno e di notte. In generale, Anna stava sempre molto attenta, tenendo conto del numero di oscure ed evidenti minacce. Riferiva sempre alla redazione di tutte le “cose particolari” che le accadevano.

Ma tra la fine di agosto e i primi di settembre la situazione veniva a cambiare. Sua madre era in ospedale ed avevano appena seppellito il padre.  Gli itinerari di Anna erano praticamente i medesimi di quei giorni, differentemente da quelli usuali di tutti i giorni. Al mattino fa una passeggiata col suo cane, quindi va a fare la spesa  e a trovare sua madre in ospedale. Nel pomeriggio prende ancora il suo cane per una passeggiata e più tardi torna in ospedale. Quando hai dei problemi coi tuoi parenti stretti non ti prendi molto cura di te stesso. Anna ha parlato, tuttavia, di strane persone che ha incontrato sulle scale di casa sua.. Sì, quelle strane persone, un uomo per essere precisi, sono realmente state incontrate da lei.  Noi crediamo che il killer sia entrato almeno due volte prima nel palazzo, dietro Politkovskaja e abbia ispezionato l'ambiente.

Il 7 ottobre alle 16.01 ha  sparato cinque colpi. Il primo e il quinto colpo sono stato sparati in testa. La pistola rimodellata a gas e con il silenziatore è stata abbandonata sulla scena del delitto. Questa pistola non risulta aver mai ucciso nessuno prima di allora.

Il killer è uscito di corsa dal portone, ha preso un'auto e si allontanato dal luogo dell'omicidio. La pubblicazione dei fotogrammi  che fissano tutto questo, fatti da qualcuno e passati ai giornalisti, hanno pregiudicato molto l'inchiesta.

Come voi capite, ci sono alcuni dettagli essenziali  che si nascondono dietro  questa laconica cronaca che non possono ancora essere rivelati.

Spesso sentiamo chiedere e protestare sul perchè l'inchiesta duri così a lungo e perchè i giornalisti rispondono molte volte “no comment”.

Sulla durata dell'inchiesta.  Anna Politkovskaja ha pubblicato oltre 500 articoli su Novaja Gazeta. Tra  uno di questi potrebbe esserci stata la ragione dell'omicidio. Non c'è solo materiale sulla Cecenia. La geografia è piuttosto ampia. C'è il Dagestan, Ingushetia, Kabardino-Balkaria, Astrakhan, Bashkiria, San Pietroburgo, Mosca.

Questo spiega perchè all'inizio ci siano state  molte versioni. Una tra le prime riguardava  un graduato della squadra speciale della città di Khanty-Mansiysk il cui cognome è Lapin. Questa persona ha minacciato più volte Politkovskaja. Ora è sottoposto ad un processo per un altro caso. I complici di Lapin, anch'essi graduati, erano ricercati dal servizio di sicurezza federale. L'inchiesta sull'omicidio di Politkovskaja ha domande anche per loro. Uno di questi è stato trovato nella città di Khanty—Mansiysk. Non è scomparso; viveva a casa e continuava il suo servizio. Ma è emerso che nessuna di queste persone ha relazione con il delitto.

In questo modo, un passo alla volta, versione dopo versione, un abile lavoro di investigazione è stato svolto. Molte cose sono accadute attorno a queste due inchieste, la nostra e quella ufficiale.

Agenti provocatori hanno provato a inquinare le prove e a deviare l'inchiesta. Alcune persone hanno tentato di avere i soldi offerti dall'azionista di Novaja, Alexander Lebedev, per avere informazioni. Ci sono state altre minacce e ne parleremo più avanti.

Un'ultima cosa. La nostra discrezione nel comunicare con i nostri colleghi potrebbe aver offeso qualcuno. Alcuni dicono che  non vogliamo entrare in contrasto con nessuno e questo è il motivo per cui manteniamo il silenzio.

La stampa scandalistica ha diffuso le sue proprie inchieste e ha divulgato sciocchezze  parlando di testimoni e facendo i loro nomi. Tutto questo ha messo in pericolo la vita di quelle persone. Altri hanno sostenuto di avere la versione “corretta” riferita da alti graduati. ( A proposito, l'assistente del presidente Shuvalov o Ramzan Kadyror che hanno fatto importanti dichiarazioni su questo caso, non sono stati ancora interrogati).

Tale era il retroscena che l'inchiesta ha chiarito. Questa è la risposta alla domanda : “Perchè dura così a lungo?”. E noi aspetteremo altrettanto a lungo quanto è necessario per essere sicuri che la sentenza sia indiscutibile e vera.

La Direzione di Novaja Gazeta

27 agosto 2007"



Nei giorni successivi il direttore del quotidiano di Mosca precisa meglio il giudizio della redazione sulla cosiddetta “svolta” delle indagini ufficiali. Lo fa in un colloquio con l' Herald Tribune. La versione del Procuratore generale, Yuri Chaika, è che l'omicidio non sia stato commesso per tappare la bocca alla giornalista troppo critica verso il Cremlino, ma per “destabilizzare l'amministrazione del Presidente Putin” da parte di forze che agisconocon coperture all'estero. L'allusione esplicita è a Londra.Al quotidiano americano il direttore di Novaja Gazeta, Dmitry Muratov,  uscendo dalla prudenza del comunicato della direzione, afferma senza mezzi termini che i dieci arrestati possono essere coinvolti nel delitto, ma che la descrizione dei motivi della loro azione “sembra essere tagliata su misura per ordine del Cremlino”, che definisce “un incubo”.“L'interferenza politica – afferma Muratov – è nascosta dietro l'inchiesta. Il Procuratore generale sembra aver agito non come un Procuratore, ma come un politico che lavora in base alle istruzioni del Presidente”. Il direttore del quotidiano russo aggiunge che egli ha collaborato con l'inchiesta del governo e che ha dato una mano a scoprire molti dettagli, ma “non abbiamo nessuna informazione circa un coinvolgimento dall'estero” nel caso dell'omicidio della giornalista. Muratov, riferisce il Tribune, “ha espresso la speranza per una onesta conclusione dell'indagine, ma ha anche detto di essere preoccupato che l'inchiesta ufficiale possa rimanere insabbiata per ordine del Cremlino.  Quindi  ha annunciato che il suo giornale potrebbe pubblicare il 7 ottobre, in occasione del primo anniversario del delitto Politkovskaia, i risultati della propria inchiesta indipendente. Novaia Gazeta, infatti, ha appurato con certezza che “tutte i mezzi a disposizione dei servizi speciali sono stati impiegati per organizzare e portare a termine il delitto”. Tra i sospettati  Muratov crede di poter indicare anche l'ufficiale del FSB (ex KGB), il tenente colonello Pavel Ryagtuzov, che ha lavorato in un'Unità per gli Affari Interni a Mosca specializzata nelle indagini sui crimini.



 

  






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