Non si può non osservare come - alla vigilia della prima visita ufficiale in Russia - il Presidente francese, Nicolas Sarkozy, non abbia fatto proprio nulla per nascondere la propria ostilità verso il Cremlino.
Le settimane precedenti al viaggio che gli farà incontrare – il 9 e 10 ottobre prossimi - il Presidente Vladimir Putin, il Capo dell'Eliseo non ha mancato infatti occasione per chiarire la posizione della Francia: dapprima con una serie di meditati ammonimenti contro la scarsa cautela mostrata da Mosca nel muoversi sullo scacchiere internazionale; quindi con un viaggio in Bulgaria, il 4 ottobre scorso – dove è stato insignito di un'alta onoreficenza di Stato per il ruolo svolto nella liberazione delle infermiere condannate a morte in Libia; ed infine ricevendo all'Eliseo, lunedì 8 – lo stesso giorno, ma separatamente - il Presidente polacco, Lech Kaczynski, e il Primo Ministro ceco, Mirek Topolanek.
Mentre suonava ancora l'eco delle dichiarazioni anti-Mosca rilasciate a Sofia – “la Russia dovrebbe capire che i paesi grandi hanno responsabilità oltre che diritti" – Sarkozy mandava al Cremlino un nuovo segnale di guerra. Ufficialmente, i colloqui con Polonia e Repubblica Ceca hanno riguardato i temi dell'agenda europea - i lavori della conferenza intergovernativa per il trattato semplificato - in vista della Presidenza dell'Unione che andrà alla Francia nel secondo semestre del 2008.
E tuttavia, non è un mistero che Polonia e Repubblica Ceca abbiano ben più di un contenzioso aperto con Monsieur Putin. La Polonia, per dire, subisce l'embargo russo sulle proprie carni da più di un anno, in segno di ritorsione per la politica filo-occidentale perseguita a Varsavia. Entrambi i paesi, poi,insieme alla Georgia, hanno osato sfidare Mosca accogliendo l'offerta Usa di installare sui loro territori basi anti-missile, in grado di rispondere ad un'eventuale offensiva atomica mediorientale. È piuttosto dubbio quindi che non avendone l'occasione, Polonia e Repubblica Ceca non abbiano discusso con il leader europeo la questione Mosca.
Ed infatti come ha dichiarato un anonimo diplomatico francese all'international Herald Tribune, “non si può parlare con questi paesi senzaparlare di Russia.”
In attesa del faccia-a-faccia tra il Capo dell'Eliseo ed il collega del Cremlino, intra ed