PRESIDENZIALI USA. ELEZIONI NAZIONALI, INTERESSE GLOBALE
Si avvicinano le Primarie del 3 Gennaio nell'Iowa. La grande corsa alla Casa Bianca sta per partire
Critica Sociale
Il 2008 sarà l'anno delle elezioni presidenziali negli Stati Uniti. Enfaticamente, viene spesso ribadito che ogni quattro anni agli americani spetta la scelta dell'uomo più potente del mondo e questo giustifica il grande interesse globale che circonda i mesi che precedono l'Election Day. I prossimi 11 mesi si annunciano quindi particolarmente densi non solo per i candidati, soprattutto per coloro che arriveranno all'appuntamento finale del 4 Novembre, ma anche per i media e per l'opinione pubblica americana ed internazionale. Si tratterà di elezioni dall'esito molto incerto perché entrambi i maggiori partiti, Repubblicano e Democratico, dovranno scegliere i loro candidati ex-novo, non essendoci né un presidente che si ripresenta per il secondo mandato né un vice presidente uscente che corra per ottenere la nomination. Infatti, George W. Bush, dopo otto anni alla Casa Bianca, non è rieleggibile e il vice presidente Dick Cheney non intende candidarsi.
L'elezione avviene in due fasi, una prima non prevista dalla Costituzione, una seconda che invece lo è. La prima fase, che si tiene a livello dei singoli Stati dell'Unione (le cosiddette Elezioni Primarie), consiste nell'elezione dei candidati Presidente e Vice Presidente da parte dei simpatizzanti dei due partiti principali (gli unici che possono ambire alla vittoria). Essa trova il suo culmine nelle Conventions nazionali dei due partiti, nel corso delle quali, in estate, vengono ufficializzati i nomi dei candidati alla Casa Bianca. Il 3 Gennaio è previsto il primo attesissimo duello nell'Iowa, importante perché potrebbe influenzare con il suo esito i successivi appuntamenti elettorali. La seconda fase, che si svolge a livello nazionale, prevede l'elezione popolare dei Grandi Elettori Presidenziali all'interno di ogni singolo Stato, in numero pari ai deputati e ai senatori attribuiti a quel medesimo Stato. A causa della peculiarità del sistema elettorale USA, non necessariamente il candidato che ottiene la maggioranza dei voti popolari espressi può contare su di una corrispondente maggioranza di Grandi Elettori. Costoro voteranno a scrutinio segreto i candidati che, a seguito dello spoglio effettuato dal Presidente del Senato, verranno proclamati Presidente e Vice-Presidente degli Stati Uniti d'America.
Quest'ultimo passaggio, a meno di un testa a testa serrato, non riserverà comunque sorprese: il 4 Novembre prossimo chi conquisterà il maggior numero di Grandi Elettori diventerà il 44esimo presidente degli Stati Uniti.