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>> Editoriale
SELEZIONE DELLA STAMPA ESTERA-3 aprile
La rassegna quotidiana della stampa estera di Critica Sociale
Data: 0000-00-00
THE WALL STREET JOURNAL
John D. McKinnon
Dopo la prima giornata di discussioni a Bucarest, anche se svogliatamente, sta emergendo un consenso a favore dell'ampliamento degli impegni dell'alleanza oltre i confini europei. Si tratta di una vittoria del Presidente americano, George W. Bush, che ha tenacemente premuto per arrivare ad un maggiore coinvolgimento della Nato nelle aree di crisi ovunque esse siano nel mondo. Tuttavia, le divisioni che si sono registrate ben presto potrebbero definire i limiti della missione che la Nato dovrebbe assumere nelle idee di Bush. In particolare, il presidente Usa spinge per un più sostanziale contributo da parte europea, nell'immediato in Afghanistan e in prospettiva oltre i confini euro-atlantici, tracciati dalla Guerra Fredda ma inadeguati di fronte alle sfide del mondo multipolare del nuovo secolo. Da questo punto di vista, la postura collaborativa del presidente francese Nicolas Sarkozy incoraggia all'ottimismo Washington. Nel suo discorso di mercoledì a Bucarest il Presidente Usa ha illustrato la sua visione della Nato, sottolineando come le recenti missioni, in particolare quella in Afghanistan, abbiano cambiato la natura dell' Alleanza: “Vedete – ha detto Bush – la Nato non può restare a lungo un'alleanza statica finalizzata a difendere l'Europa dai tank dell'Unione Sovietica. E' ora un'alleanza itinerante ed esplorativa che invia le sue forze nel mondo per aiutare milioni di persone ad avere un futuro sicuro, ancorato alla libertà ed alla pace.” Le difficoltà ed i dissensi interni sull'allargamento della alleanza ad est rimangono tuttavia sul tappeto.
THE TIMES
L'appello del presidente americano George W. Bush per convincere i suoi più stretti alleati a spalleggiarlo nella campagna per l'ammissione nella Nato di Ucraina e Georgia è rimasto inascoltato. Gran Bretagna, Francia e Germania hanno fatto fronte comune e rimangono convinte che una simile mossa sia prematura e possa essere avvertita come provocatoria dalla Russia. Difficilmente Londra, Parigi e Berlino cambieranno opinione, almeno nel breve periodo. Alti funzionari americani che presenziano alla conferenza hanno espresso la loro delusione rispetto alla timidezza dei più rilevanti membri europei dell'alleanza, troppo condizionati dall'opposizione di Mosca al dialogo fra la Nato e le due ex repubbliche sovietiche.
THE WALL STREET JOURNAL
Sudeep Reddy
Jason Horowitz
PA may hold elections by year's end, source says
Ali Waked
LE FIGARO
Dopo oltre sei anni di detenzione, Ingrid Betancourt è ormai esasperata. I recenti avvenimenti sembrano allontanare indefinitamente il momento del rilascio e le condizioni dell'ostaggio franco-colombiano peggiorano. Da cinque settimane l'ex candidata alla presidenza colombiana ha iniziato uno sciopero della fame che potrebbe esserle fatale. Martedì, Nicolas Sarkozy ha annunciato l'invio in Colombia di una missione umanitaria per la liberazione della Betancourt, missione che ha avuto l'appoggio del presidente Uribe, il quale ha deciso di interrompere le azioni militari anti-Farc. L'operazione è ufficialmente scattata da poche ore, ma le possibilità di ottenere la rapida liberazione del debilitato ostaggio paiono scarse. Per ora, gli appelli del governo francese alle Farc sono caduti nel vuoto.
LE MONDE
I vertici del gruppo franco-olandese Air France-Klm hanno rifiutato la controproposta dei sindacati di Alitalia ed hanno abbandonato il tavolo delle trattative. Il presidente della compagnia, Jean-Cyril Spinetta, si è dichiarato amareggiato per la rottura, ma resta convinto della bontà del progetto presentato al governo e ai sindacati italiani. Nel frattempo, il presidente della compagnia di bandiera italiana, Maurizio Prato, si è dimesso. Gli scenari ora si fanno piuttosto cupi. In caso di crollo definitivo della trattativa, Alitalia verrà sottoposta alla Legge Marzano, utilizzata nel 2004 in occasione del crack di Parmalat. Essa prevede la nomina di un commissario straordinario, incaricato di valutare un piano di ristrutturazione della compagnia o una dichiarazione di fallimento. I passati fallimenti di Swiss Air e della belga Sabena aleggiano minacciosi.
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EX ILVA SPACCA IL GOVERNO
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Brescia nella lunga teoria del terrore
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Barbagallo UIL sul dopo Coronavirus
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Francesco Forte: mai sotto la Cina
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I lager dell'epidemia
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