UCRAINA. LE FORZE SECESSIONISTE SPESSO SONO BANDE CRIMINALI. ANCHE NOI SIAMO DEMOCRATICI: CHIEDIAMO LA PROTEZIONE DELLA NATO
La questione delle minoranze etniche, afferma in questo articolo il Presidente ucraino, spesso cela il sequestro di interee aree dal controllo di legalità dei rispettivi governi. In qelle aree bande criminali internazionli insediano i loro quartier-generali per il traffico di armi, droga ed esseri umani schiavizzati.
Anche in Georgia bande paramilitari cosiddette secessioniste hanno iniziato nei giorni precedenti il conflitto un crescente bombardamento senza che i peacekeeppers russi le fermassero.
di Victor Yushchenko
Il conflitto in Georgia ha portato alla luce problemi che vanno ben al di là della nostra regione. I recenti avvenimenti hanno reso chiaro come sia pericoloso per la comunità internazionale ignorare i “conflitti freddi”. Il tema della secessione delle due regioni in nuovi stati indipendenti è complesso. Troppo spesso esse sono state minacciate di essere mercanteggiate nel gioco geopolitico. Ma il risultato del “gioco” è la perdita di vite umane, un disastro umanitario, la rovina economica e il collasso delle garanzie della sicurezza internazionale.
L'Ukraina è diventata un ostaggio nella guerra iniziata dalla Russia.Questo ha indotto le autorità ucraine e tutta la nostra popolazione,inclusi coloro che vivono in Crimea, a riflettere sul pericolo cheproviene dal fatto che la flotta russa del Mar Nero è ancorata nelnostro territorio
I tragici eventi in Georgia hanno anche rivelato la mancanza di efficacia dei meccanismi di prevenzione del consiglio di Sicurezza dell'ONU e della Cooperazione europea, così come di altre organizzazioni internazionali.
In Ukraina noi vogliamo sperare che la Federazione russa voglia ascoltare ‘opinione della comunità internazionale così che le questioni sul tavolo possano essere risolte attraverso negoziati. Noi vogliamo la fine del saccheggio e della distruzione delle infrastrutture georgiane. Noi dobbiamo fare tutto quello che è possibile per prevenire le provocazioni ed evitare nuovi massacri.
Il conflitto in corso tra la Russia e la Georgia ha conseguenze sugli interessi del mio Paese. Le operazioni militari si sono svolte molto vicino ai nostri confini, e la flotta russa nel Mar Nero ne è stata direttamente coinvolta. La questione della sicurezza nazionale dell'Ukraina si è improvvisamente acuita. Data l'attività della flotta russa, io ho emesso un decreto per regolare il suo utilizzo del territorio ukraino.
In queste circostanze l'Ukraina non può stare in silenzio. Insieme ad altre nazioni ci siamo impegnati a cercare una soluzione del conflitto. Sin dal primo giorno delle ostilità, l' Ukraina ha chiesto un immediato cessate-il-fuoco da entrambe le parti e ha inviato aiuti umanitari alle vittime senza guardare alla loro appartenenza etnica.
L'Ukraina ha dato il suo fermo sostegno alla sovranità e all'integrità territoriale della Georgia.
Il 12 agosto, assieme ai miei colleghi dei tre Paesi Baltici e della Polonia, ho visitato Tbilisi. Le nostre proposte per una soluzione al conflitto erano in armonia con il piano deciso dall'Unione Europea. Abbiamo molto apprezzato gli sforzi degli Stati Uniti e della presidenza dell' Unione Europa, tenuta dalla Francia, per ottenere il cessate-il-fuoco. La loro azione ha dato prova di essere capace di porre un freno alla guerra e allo spargimento di sangue.
L'Ukraina vede con favore una più ampia rappresentanza internazionale nella forza di peacekeeping nell'area del conflitto. Una nuova formula multilaterale su mandato del'ONU o del'OSCE è la sola via per garantire sicurezza nella zona del conflitto.
Spero con forza che questo piano sia rapidamente accolto dalle due parti in conflitto. Noi siamo pronti ad unirci agli sforzi internazionali per dare sollievo alle vittime e aiutarle a riprendere a vivere in piena pace. L'Ukraina si trova anche pronta a prendere parte nelle missioni ONU o OSCE ed inviare propri peaceskeepers
E' importante, tuttavia, che sia chiaro che oltre alla dimensione politica implicita nelle secessioni regioniali, dobbiamo essere anche all'altezza di affrontare gli aspetti sociali ed economici di questo fenomeno. Molte di queste provincie, infatti, sono fuori dal controllo sia dei propri governi che della comunità internazionale. In molti casi, l'assenza di monitoraggio ha condotto questi territori a diventare porto franco e rifugio di contrabbandieri così come di trafficanti di armi, droga e persone in schiavitù. La corruzione e la violazione dei diritti mani è in crescita. Queste aree sono segnate dalla assenza di procedure democratiche elettive e dalla mancanza di libertà dei loro mezzi di informazione. La dimensione etnica del problema è stesso esagerata per favorire aiutare a nascondere le pratiche criminali.
Inoltre, un area che ospita questo tipo di attività mette in pericolo la prosperità e lo sviluppo delle nazioni adiacenti. Le autorità ufficiali sono spesso costrette ad opporsi agli attacchi da parte di paramilitari separatisti. Ma non sempre hanno successo. Prima che il conflitto sfociasse su larga scala in Georgia, i peaceskeepers russi non erano riusciti a impedire il bombardamento del territorio georgiano da parte dei separatisti sud osseti. In verità questa attività si era intensificata nei giorni precedenti l'esplosione del conflitto maggiore.
Lo scorso weekend l' Ukraina ha celebrato l'anniversario della propria indipendenza. Questo conflitto ha dimostrato ancora una volta che il mezzo migliore per la sicurezza nazionale dell'Ukraina e di altri Paesi è di partecipare al sistema di sicurezza collettivo delle libere nazioni democratiche. In accordo con la propria legislazione nazionale e on le proprie priorità in politica estera, l' Ukraina continuerà a percorrere la strada dell'integrazione Euro-atlantica. Questa è la strada della democrazia, della libertà e dell'indipendenza.
L'autore è il Presidente dell'Ukraina
(Washington Post, 25 agosto)