Pubblichiamo un ampio estratto del paper della Brookings Institution: “Europe, the United States and Middle Eastern Democracy: Repairing the Breach”
1) Costituire un forum politico di alto livello per coordinare le loro mosse diplomatico-strategiche in Medio Oriente;
2) Insistere nell'impegno diplomatico congiunto a favore delle riforme. I leader regionali non devono nutrire dubbi sulla determinazione dell'Occidente a favore di una svolta democratica in Medio Oriente;
3) Prevedere ricompense politiche ed economiche per quegli Stati mediorientali pronti ad impegnarsi nel processo di democratizzazione;
4) Rafforzare i propri contatti diretti con la società civile del mondo islamico;
5) Assumere una posizione più chiara nei confronti delle organizzazioni islamiste non violente, intervenendo qualora i governi della regione dovessero reprimerne il dissenso;
6) Migliorare il coordinamento transatlantico nella gestione della cooperazione allo sviluppo posta in essere da organizzazioni non governative;
7) Mettere in chiaro che lo sviluppo democratico del Medio Oriente è un interesse comune dell'Europa, degli Stati Uniti e delle popolazioni della regione, non un mezzo per raggiungere obbiettivi strategici ed economici. Un sospetto, quest'ultimo, che continua a serpeggiare nelle menti di coloro che, in Medio Oriente come in Occidente, hanno avversato l'invasione dell'Iraq.