Nella Banca d’Italia vi è ancora l’antica e profumata atmosfera dei grandi corpi autonomi. E’ di questo che dobbiamo discutere presto e bene.
Poi affronteremo il tema della pubblicizzazione della Banca d’Italia che doveva aver luogo entro il 2008 secondo la richiamata legge del 2005, e che è svanita nella generale distrazione.
di Rino Formica - In democrazia chi decide deve conoscere e deve far conoscere le ragioni delladecisione.
Sulla nomina del Governatore della Banca d’Italia cosa sanno gli italiani?
Sanno che vi è un dissidio tra Berlusconi (per Saccomanni) e Tremonti (a favore di Grilli).
Non vogliamo conoscere cosa vi sia di personale in questo dissenso, ma abbiamo il diritto di sapere di chi e di che cosa si sta parlando.
Ci aiutano un corsivo del Corriere della Sera e la bella pag.8 del Sole24 Ore di giorni fa. A pag.8 del Sole 24 Ore troviamo un efficace raffronto delle posizioni dei candidati a governare la Banca d’Italia, sui temi: crisi e ruolo Bce, crescita e banche. Fermiamoci per ora, all’essenziale! Confrontiamo il pensiero di Saccomanni e di Grilli sul tema: crisi e ruolo Bce. E’ questo il punto più delicato da affrontare perchè riguarda la difesa e la tutela degli interessi nazionali italiani nella Bce, dove si tenta di organizzare uno schieramento anti italiano del quale dovrebbe far parte, secondo i desideri della Bundesbank, anche il presidente Draghi.
Saccomanni:”Un programma credibile di risanamento e di riforme avrebbe un immediato impatto positivo sui mercati finanziari, riducendo l’onere del servizio del debito pubblico e il costo del capitale per gli investitori privati, che sono oggi strettamente collegati”. Giudica l’ipotesi di emissione di eurobond come non proponibile, e auspica la figura di un ministro dell’Economia europeo.
Se queste sono le vitali questioni che interessano il Paese, quale è il livello della discussione in corso tra le forze politiche di maggioranza e di opposizione?
Nella ridotta berlusconiana di Giurabub si discute sul come dare una lezione a Tremonti e nella rassegnata accozzaglia dei contrari si gioca alle mozioni di sfiducia che dal 14 dicembre del 2010 si trasformano in atti di fiducia per il Governo.
Noi pensiamo che: “l’ingresso nel SEBC ha determinato, nelle materie attinenti alla definizione e attuazione della politica monetaria, il passaggio dei poteri decisori dal livello nazionale a quello sovranazionale: tali poteri, infatti, vengono ora esercitati in forma collettiva e sopraordinata, congiuntamente alle altre banche centrali nazionali e nell’ambito del Consiglio direttivo della Bce (dove l’adozione del principio una testa, un voto per le decisioni di politica monetaria dimostra che non si è voluto dare più un peso, e tantomeno un peso diverso ai vari Stati membri, ma conferire poteri decisori ad un autonomo organismo che opera per il Sistema nel suo complesso”.
Nella Banca d’Italia vi è ancora l’antica e profumata atmosfera dei grandi corpi autonomi. E’ ora di svegliarsi! Con l’euro (1999) è stato istituito il sistema europeo di banche centrali e con la legge italiana sul risparmio del 2005 sono cambiati i ruoli e le funzioni della governance della Banca d’Italia. E’di questo che dobbiamo discutere presto e bene.
Poi affronteremo il tema della pubblicizzazione della Banca d’Italia che doveva aver luogo entro il 2008 secondo la richiamata legge del 2005, e che è svanita nella generale distrazione.